Scoperta l'esistenza delle videocassette che, a quanto sembrerebbe dalla registrazione presente sul nastro recuperato dall'ambra, costituiscono i mattoni logici del piano ideato da Walter, lo scienziato e Astrid si mettono subito a lavoro, recuperando un'altra videocassetta: la numero tre. A quanto pare, Walter non le avrebbe distribuite in sequenza. Il video fornisce alla squadra Fringe delle coordinate, che corrispondono a un luogo ben preciso in Pennsylvania, luogo di cui naturalmente Walter non ricorda nulla. Recatisi lì, Peter e gli altri vengono accerchiati da un gruppo di uomini armati e minacciosi, che si mostrano palesemente portatori di un'anomalia genetica che agisce sulla pelle, calcificandola e facendole assumere le sembianze della corteccia di un albero. I prigionieri vengono condotti a quello che sembra il quartier generale degli aggressori, dove fanno la conoscenza di Edwin, il quale spiega che lo scopo della sua gente è ed è sempre stato quello di documentare ogni evento storico avvenuto in seguito alla comparsa degli Osservatori: in questo modo la storia non sarebbe stata modificata dagli oppressori a discapito dei vinti. Walter comprende che, evidentemente, il tassello del puzzle a cui faceva riferimento nella videocassetta lo avrebbe trovato all'interno dei dati raccolti da Edwin; intanto un ragazzino chiede a Olivia di autografargli dei fumetti che lui stesso ha disegnato: l'ex Fringe Division era ormai diventata un'icona e i suoi componenti dei veri eroi, se non dei super eroi. Astrid, rimasta a Harvard, riesce a recuperare una breve e preziosa informazione incisa sul nastro: il salvatore del mondo deve localizzare uno scavo, corrispondente a una vecchia miniera d'oro. All'interno della miniera Etta e Peter individuano, con l'aiuto di Walter, l'epicentro dell'infezione, per poi avvertire i primi segni di contagio. Walter comincia a costruire una muta, che gli consentirà di accedere alla miniera d'oro senza rischiare la calcificazione per as