Merlino e Artù sono a caccia, quando all’improvviso vengono allertati dalle urla di una donna. Questi scoprono che, in un villaggio, un’anziana signora sta per essere giustiziata al rogo. Artù ferma il capo villaggio che sta per appiccare le fiamme e gli ordina di dirgli cosa sta accadendo. L’uomo afferma che la donna sarebbe una strega artefice di sofferenze e malattie che stanno affliggendo il loro villaggio. Artù capisce che la sentenza non è giustificata da prove e decide di liberare la donna. Artù e Merlino dunque la portano con loro verso Camelot, ma questa è gravemente malata e sta per giungere la sua ora. Prima di morire, la presunta strega consegna ad Artù un artefatto capace di invocare gli spiriti dei morti. Tornati a casa, si tengono i festeggiamenti per l’anniversario dell’ascesa di Artù al trono, ma anche la commemorazione della morte del Re Uther. Artù è triste e pensa al padre, tentato di utilizzare i misteriosi poteri concessigli dalla donna. Artù si rivolge a Gaius, che analizza l’oggetto, definendolo “il corno di Cathbad”. Il corno pare fu smarrito dopo l’attacco di Uther all’Isola dei Beati e l’anziano medico afferma di essere stato lui stesso presente alle cerimonie che si tenevano presso il luogo sacro denominato “Le Pietre di Nemeton”, dove le sacerdotesse dell’Antica Religione utilizzavano il corno per poter entrare in contatto con i loro antenati. Artù, dopo averci riflettuto, decide di dirigersi presso Nemeton per convocare lo spirito di Uther. Merlino tenta invano di fargli cambiare idea, infatti, arrivati sul posto, Artù suona il corno aprendo un velo fra i due mondi. Il giovane re entra all’interno del passaggio e incontra il padre, che però inaspettatamente lo ammonisce per come si è comportato e per le decisioni prese. Uther sembra avere da ridire sul fatto che Artù abbia sposato una serva, nominato cavalieri degli uomini non di nobile origine e praticato la magia. Dunque gli dice che lo ha