Il CEO della Dunder Mifflin, Alan Brand, invita ufficialmente Michael a presenziare ad una cerimonia di azionisti organizzata dalla Dunder Mifflin, durante la quale egli verrà premiato per i propri successi lavorativi. Michael, assieme agli altri dirigenti della Dunder Mifflin, viene travolto da una bordata di fischi da parte degli azionisti e degli impiegati, furibondi per il problema finanziario della compagnia. Voglioso di ricevere consensi ed applausi, Michael comincia a straparlare, facendo menzione ad un inesistente piano di risanamento di 45 giorni che manda in giubilo gli azionisti e, parallelamente, in paranoia e confusione i dirigenti. Intanto, in ufficio Jim constata che i suoi impiegati non lo temono minimamente, a causa della sua indole docile e poco propensa ai toni alti, in aggiunta al fatto che Jim non ha in potere il licenziamento dei dipendenti.