Tierra de lobos

Spagna, per la precisione Provincia di Segovia, in Castilla y León, 1875. I fratelli Bravo, Cesar e Roman, fanno ritorno nel podere di famiglia dopo molti anni di assenza. La Quebrada e tutto ciò che la circonda sono però ormai controllate dal signor Lobo, il mafioso locale, che da solo può fare il bello e il cattivo tempo in quella remota parte di Spagna. Lobo, misteriosamente legato al defunto Fernando Bravo, padre dei due giovani, controlla tutto il paese e i suoi abitanti, e si illude di poter esercitare lo stesso controllo sulle quattro figlie: Almudena, la maggiore, sogna un amore romantico e sconvolgente; Isabel, la secondogenita, amante della natura e animata dal desiderio di poter restare per sempre nella casa di famiglia; Nieves, la terzogenita, determinata e ambiziosa, sogna un matrimonio di prestigio; Rosa, la minore, malata di tubercolosi, la sola che riesca a sciogliere il freddo cuore di pietra del padre. Completano il quadro Jean-Marie, buffo svizzero convinto di aver trovato una fonte di acque termali alla Quebrada; Elena Valdes, figlia del droghiere Damian e madre del curioso Miguel, donna determinata a non sottostare al giogo di Lobo; Anibal, figlioccio e braccio destro di Lobo, da sempre perdutamente innamorato di Nieves; Felix, figlio del sindaco Saavedra e giovane e stimato dottore, nonché fidanzato di Almudena; Fidel, spietato scagnozzo di Lobo; Sebastian, figlio della locandiera Herminia, ambizioso, spregiudicato e spietato; Lola, ex prostituta il cui aiuto sarà necessario ai fratelli Bravo; Lidia, balia delle quattro sorelle Lobo.