John Henry Giles, noto musicista jazz, ha una crisi respiratoria durante una jam session presso uno studio di registrazione.
Cuddy assegna il caso a Foreman che, come obiettivo primario, dovrebbe curare la polmonite: prescrive quindi antibiotici a largo spettro e controllo della funzionalità tiroidea.
House, infischiandosene della polmonite. continua a pensare alla causa della paralisi ed esclude la SLA; Chase suggerisce una neuropatia motoria multifocale (da verificare con una risonanza magnetica).
Il jazzista, intanto, a causa di scarse spiegazioni da parte di Foreman, firma l'ordine di non rianimazione (o DNR, do not resuscitate: in italiano viene tradotto con da non rianimare).
House prescrive le immunoglobuline per la paralisi ma lo mandano di nuovo in arresto respiratorio, nessuno lo tocca in quanto ha firmato un DNR; House pensa a salvargli la vita e lo intuba, guadagnandosi una diffida che lo tiene distante 20 metri dal paziente.
Mentre Giles è attaccato ad un ventilatore polmonare Cameron suggerisce la malattia di Wegner come causa paralizzante; House richiede un esame istologico per verificare l'ipotesi (verranno iniziate le cure con il citoxan in via cautelare prima dei risultati) e il paziente viene spostato in terapia intensiva, tenendo così House lontano dal lavoro della clinica.
Martin Emilton, il precedente dottore che aveva diagnosticato la SLA, arriva in volo per staccare la spina al suo assistito; House deve rispondere davanti al giudice delle sue azioni e, giocando con le statistiche (per cui ognuno di noi ha avuto o ha parenti con problemi cardiaci), lascia perplesso il giudice che si guarda le dita timoroso.
Fortunatamente non è la malattia di Wegner: staccato il ventilatore polmonare il paziente respira da solo. Il diagnosta richiede un dopler per evidenziare coaguli causa di eventuali ictus; intanto parla con il paziente che, a denunce ritirate, acconsente alle cure di House (al fine di trovare la chiave del puzzle).