Welcome to Briarcliff

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Due novelli sposi per la loro luna di miele sono alla ricerca dei luoghi più macabri dove poter fare sesso, così finiscono al vecchio manicomio di Briarcliff. Presi dal gioco sessuale e dalla curiosità di andare a vedere cos'ha provocato un rumore, si cacceranno nei guai. La storia ritorna poi al 1964 ai tempi in cui il manicomio era in piena funzione. Viene inizialmente raccontata la storia di un giovane chiamato Kit Walker, il quale è innamorato di una donna di colore; il loro amore è però ostacolato dal razzismo che durante quegli anni negli Stati Uniti raggiunge l'apice.

Una sera succede un episodio inspiegabile per l'uomo che si susseguirà con la scomparsa della donna, la quale verrà ritrovata in seguito scuoiata e senza testa. Kit verrà accusato di omicidio e, per via della sua testimonianza su visioni aliene, rinchiuso nel manicomio di Briarcliff (diretto da suor Jude).

La giornalista Lana Winters, fingendosi interessata al panificio adiacente, si recherà al manicomio per poter redigere un articolo sul celebre Bloody Face (per l'appunto Kit Walker). Purtroppo però il suo secondo fine verrà scoperto dalla suora che indagherà sulla sua vita privata fino a scoprire la sua omosessualità che la condannerà al manicomio per tutta la vita.

All'interno di Briarcliff vi sono poi altri pazienti, come l'omicida Grace Bertrand, che entrerà subito in amicizia con Kit smentendo la sua accusa, e una ninfomane. Collaboratori di suor Jude vi sono poi l'ingenua suor Mary Eunice, terrorizzata dalla sua superiora, e il dott. Arthur Arden, famoso per i suoi esperimenti sui pazienti.

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