Morgana e Re Odin uniscono le forze contro Artù, organizzando un complotto per assicurarsi di ucciderlo. Dopo aver preso con la forza il regno di Nemeth, i due tengono prigioniero Re Rodor e obbligano la figlia, la principessa Mithian, a fare da esca per attirare Artù fuori da Camelot, dritto in una trappola. Per assicurarsi la riuscita del piano, Morgana si finge, grazie alla magia, un'anziana servitrice di Mithian, Hilda, così da poterla seguire a Camelot. Con Morgana che non la perde d’occhio, Mithian è costretta a recitare la sua parte e a supplicare Artù di correre in soccorso del padre ai confini con il regno di Nemeth. Artù, sapendo anche di poter pareggiare finalmente i conti con Odin, colui che mandò il sicario artefice della morte di Uther, non si fa pregare e decide di aiutare la sua vecchia alleata a portare in salvo Rodor. Dopo che Mithian accenna al fatto che il padre è gravemente ferito, anche Merlino e Gaius si uniscono alla spedizione di recupero. Prima di partire, Ginevra raccomanda Artù di non fare mosse avventate e di non lasciarsi trascinare dall’odio se dovesse trovarsi faccia a faccia con Odin. Artù la rassicura ma in realtà non è solo aiutare Mithian che lo motiva per questa missione. Intanto, la principessa Mithian cerca in ogni modo di far capire a Merlino che qualcosa non va, facendolo insospettire, ma ogni volta che ci va vicina, Morgana prontamente interviene, ricordandole che il destino del padre è nelle loro mani e che le conviene collaborare se lo vuole rivedere vivo. Mithian nota però che la strega è indebolita a causa dell’incantesimo di invecchiamento, ed è sempre pronta a tentare quando questa abbassa la guardia. Giunta l’alba, Artù con a seguito Mithian, Hilda, Gaius, Merlino e i cavalieri, partono attraverso le foreste di Gedref, diretti verso il confine. Durante il tragitto, Morgana, nelle vesti di Hilda, ha un mancamento e quando Gaius la visita si accorge che c’è qualcosa di strano in lei, conferma