Mentre Morgana e Ginevra si incontrano nella foresta per progettare un nuovo attentato al re, Merlino e Artù origliano la conversazione. Artù è sconvolto nello scoprire che per tutto quel tempo la regina era in realtà sotto il controllo di Morgana e Merlino gli promette che troveranno un modo per portarla indietro. Chiesto consiglio a Gaius, Merlino scopre che Ginevra potrebbe essere vittima di un potente sortilegio che gli antichi chiamavano “Teine Diaga”. L'anziano medico afferma che vi è solo una persona oltre Morgana che potrebbe conoscere il modo per spezzare la maledizione: un'antica creatura che da secoli vive nascosta nell'oscurità di una caverna, condannata a servire per l’eternità la Grande Sacerdotessa: la Dochraid. Merlino sa che non può fidarsi di tale individuo e si reca nella sua caverna nei panni di Dragoon. Nonostante l’orrida creatura sia priva della vista, riconosce la presenza di Emrys e si rifiuta di aiutarlo. Merlino sapeva però che molto probabilmente sarebbe stato costretto ad usare la forza ed ha infatti portato con sé Excalibur, l'unica arma in grado di poter uccidere chi è immortale. Con la lama della spada magica puntata alla gola, l’antica Dochraid non può che assecondarlo e rivelargli ciò che sa: l'unico modo per rompere l'influenza maligna di Morgana su Ginevra e riportare la regina indietro, è farla immergere di sua spontanea volontà nelle acque sacre del Calderone di Arianrhod, invocando la benevolenza della Dea Bianca; se però la regina non lo farà spontaneamente, allora sarà perduta per sempre. Merlino torna a Camelot e con Gaius espone ad Artù il da farsi. Il re è restio ad usare la magia, ma Gaius gli ricorda che la stregoneria può essere combattuta solo con la stregoneria. Infine, Artù si convince che per salvare la sua amata moglie non c’è altra via, e domanda all'anziano medico chi possa praticare tale rituale. Gaius afferma che conosce una persona di cui possono fidarsi, ma Artù ricorda che